Come diventare programmatori: le opportunità dell’era digitale In un mondo guidato sempre di più dalla tecnologia, è stato cruciale adattarsi ai nuovi sistemi informatici, ai dispositivi in evoluzione e di conseguenza a tutto ciò che ne appartiene. Avendo a disposizione una vasta gamma di strumenti innovativi, si è sentita la necessità di creare nuove figure professionali che andassero a ricoprire esattamente quella determinata tipologia di ruolo e di esigenza. Tra le tante, vi troviamo la figura del programmatore. Come nasce l’arte del programmatore? Il programmatore è come se fosse un costruttore del mondo informatico e, così come sa fare un’artista, si impegna nella creazione di un progetto scrivendo righe e righe di codice, utili per la realizzazione di una vera e propria opera digitale. Ma quando nasce l’arte del programmatore? L’arte del programmatore nasce nell’800 e la prima ad esercitare questa professione è stata Ada Lovelace. Si, proprio una donna. Ella è stata la prima a dare il via al primo linguaggio di programmazione e di conseguenza ad approfondire nel dettaglio la materia. Nell’arco della sua vita tante sono state le sorprendenti scoperte nell’ambito dell’informatica, superando addirittura la brillante mente dei suoi professori di matematica. Capì in tempi brevi, infatti, che i numeri potevano essere utilizzati per rappresentare tantissime cose, non solo la quantità, e che avevano bisogno solo di una macchina che li sapesse processare: questo il pensiero cardine della Rivoluzione Industriale. Per onorare il suo contributo, ad oggi è stata istituita una festa internazionale (l’Ada Lovelace Day) il 13 ottobre, proprio per dimostrare il prezioso ruolo delle donne, come in questo caso, in ambiti che non erano considerati alla loro portata, come la scienza, l’ingegneria e la matematica. Ma chiudiamo questa prima parentesi per parlarvi del ruolo del programmatore, che è andato via via con gli anni sempre più ad evolversi. In fin dei conti, se la tecnologia si ritrova a fare passi in avanti, non ci rimane che adattarci. Giusto? Cosa fa il programmatore? Come abbiamo già accennato, il lavoro di un programmatore è di vitale importanza nell’odierna economia focalizzata sul digitale. Ma prima di sapere come diventare programmatori, bisogna innanzitutto documentarsi sulle proprie attività nel dettaglio. I programmatori creano software su cui si basano i vari sistemi operativi informatici, dal pc desktop allo smartphone, dal laptop agli altri dispositivi mobili. Inoltre, testano anche i vari bug che possono essere presenti nei programmi: correggono, quindi, eventuali errori che potrebbero apparire nel codice ed effettuano aggiornamenti per i vari programmi già esistenti. Poiché i programmatori sono necessari per ricoprire molti settori, dal web design alle app mobili, sino ai videogiochi, ci sono molte opzioni di carriera disponibili per chiunque abbia esperienza in questo campo. Per chi decide di intraprendere questo percorso, sappi che è la scelta ideale per chiunque abbia un forte background in matematica e la capacità di lavorare con i processi sequenziali e logici da cui dipendono i computer. I linguaggi di codifica con cui di solito lavorano includono Python, Java, JavaScript, C++, HTML, PHP e SQL. Questi codici consentono ai programmatori di dare istruzioni ai computer in lingue comprese solo dai sistemi informatici. Queste le principali mansioni di un programmatore: scrittura e test di codici per nuovi programmi, per sviluppare software o applicazioni mobile; aggiornamento dei programmi esistenti. Un aggiornamento potrebbe includere una correzione di bug o funzionalità avanzate per migliorare l’esperienza dell’utente. A seconda della complessità dell’aggiornamento, questi progetti possono richiedere da pochi giorni a diversi mesi; identificazione e correzione degli errori di codifica. Su base giornaliera, i programmatori potrebbero aiutare nella risoluzione dei problemi riguardanti parti di un sito web o di un software che non funziona correttamente. La maggior parte dei programmatori lavora per la progettazione di sistemi informatici e di servizi correlati: alcuni direttamente per editori di software, società finanziarie e assicurative o aziende manifatturiere, mentre altri sono lavoratori autonomi. Essi spesso lavorano da soli, ma possono collaborare con altri specialisti del settore per portare a termine progetti più grandi. Poiché la codifica può essere eseguita ovunque, molti programmatori lavorano da remoto. Come si diventa programmatore? 5 sono i passaggi fondamentali per acquisire le giuste competenze nel settore della programmazione: scegliere una carriera universitaria o un corso di formazione che sia più consono ai tuoi obiettivi di carriera; svolgi uno stage per accumulare le prime esperienze lavorative; prendi in considerazione l’ottenimento di eventuali certificazioni di competenze; sfrutta la tua passione per avanzare nella carriera; rimani sempre aggiornato sui linguaggi di programmazione e sull’avanzamento dei bisogni aziendali. In generale, i programmatori possono scegliere di occuparsi della parte front-end, back-end o essere un full stack: Sviluppatori front-end: questi professionisti si concentrano sul lato client di un sito web, ovvero la parte che i visitatori possono vedere e con cui possono interagire. I programmatori front-end si concentrano principalmente sulla progettazione e sulla costruzione del design e della struttura di un sito. Sviluppatori back-end: sono responsabili del lato server , o back-end, di siti web e applicazioni. Il loro lavoro garantisce che il sito web funzioni perfettamente. Sviluppatori full stack: come suggerisce il nome, gli sviluppatori full stack sono responsabili dello “stack completo” della tecnologia di sviluppo; hanno le conoscenze e le competenze necessarie per affrontare il lavoro sia per la parte front che back-end (per chi volesse approfondire entrambi terminologie, vi lasciamo qui il link al nostro articolo in cui vi spieghiamo bene la differenza tra le due figure: clicca qui). In ogni caso, la chiave di tutto è l’esperienza. Con l’avanzare della carriera, infatti, dovresti esplorare e conoscere nuove aree e nuove tecnologie sulla quale lavorare, assicurandoti di aver appreso al meglio i linguaggi di programmazione emergenti e quelli maggiormente richiesti per affinare le proprie abilità e avere così maggiori opportunità di inserimento lavorativo. Ora che sai come diventare un programmatore, qual è il tuo prossimo step? Potresti preparare al meglio il tuo curriculum, inserendo le abilità che ti competono. Se sono quelle che i datori di lavoro cercano nella programmazione informatica, falle risaltare sia nel curriculum che nella lettera di presentazione. Assicurati, quindi, di evidenziare: capacità analitiche; capacità di concentrazione e attenzione ai dettagli; capacità di risoluzione dei problemi. Imparare a diventare un programmatore è solo il primo passo. Ora è il momento di mettere alla prova le tue capacità e le tue attitudini. Inizia inviando il tuo curriculum a: info@dotitsrl.it per iniziare la tua avventura a bordo di Dotit e del suo team!