Perché è importante aprire un sito e-commerce oggi Era l’ormai lontano 1994 quando ci fu il primo acquisto online. Si trattò precisamente della vendita di un cd musicale su Amazon (ai tempi era agli esordi) e da allora il mondo dell’e-commerce iniziò a farsi strada. Il primo acquisto su Ebay ci fu invece nel 1995: oggi entrambi le piattaforme di commercio online sono diventati dei veri e propri colossi mondiali. Con questo vogliamo iniziare a dirvi che investire sull’apertura di un negozio online è sicuramente una scelta importante e che deve essere intrapresa con passione e consapevolezza, soprattutto oggi che da allora sono ormai passati 27 anni e il mercato si è fortemente evoluto. Ma cosa è cambiato dal 1994? Avviare un e-commerce oggi è sicuramente più semplice grazie all’aumento dell’accessibilità ad Internet che ha incrementato la possibilità di aprire un sito di vendita online. Il commercio elettronico ha avuto la prima forte e significativa impennata già nel 2010, con un incremento di vendite pari a 572 miliardi di dollari spesi online. Ad oggi la spesa supera, invece, i 4 trilioni (cifra che è stata soprattutto raggiunta nel recente 2020, anno in cui si è diffuso il Covid-19 e questo può spiegare il senso di tale crescita esponenziale). Ma ciò che ha fatto premere l’acceleratore su questo fenomeno è stata anche la consapevolezza della comodità e la facilità di acquisto che subentra quando l’utente si interfaccia con la piattaforma. Vi siete mai chiesti perché si tende a spendere di più online che in un negozio fisico? Semplicemente perché nel negozio fisico abbiamo una maggiore percezione del valore della moneta che invece non abbiamo quando acquistiamo dietro lo schermo di un computer ed utilizziamo comodamente la nostra carta di credito. Qui gli articoli non vengono toccati con mano e la facilità di aggiungere questi nel carrello induce il consumatore a non avere la piena consapevolezza di quanto si stia spendendo effettivamente. É quindi tutta una questione di percezione, ma non solo! Varie tecniche di marketing online sono oggi più avanzate e più aggressive di quelle offline. Tanti, infatti, sono i fattori che incidono sull’utente a voler acquistare su uno store che non sia fisico: la spedizione gratuita e quindi la comodità di ricevere l’articolo direttamente a casa propria senza ulteriori costi aggiuntivi, uno sconto dedicato sul primo acquisto ricevuto magari tramite email, i saldi disponibili solo online e così via. A questo punto il nostro caro utente non può che diventare effettivamente un consumatore sulla nostra piattaforma e-commerce. Indice dei contenuti Quali sono le piattaforme e-commerce più utilizzate. Chi c’è dietro un sito e-commerce? Aprire un e-commerce di qualità è sinonimo di successo Quali sono le piattaforme e-commerce più utilizzate. Prima di partire a spiegarvi quali sono le piattaforme e-commerce più utilizzate, bisognerebbe fare una premessa. Alla base della scelta c’è infatti un criterio importante da tenere in considerazione: il Time To Market(TTM), ovvero il tempo necessario che serve per sviluppare una piattaforma web affinché sia pronta per la vendita online, sia per quanto riguarda le tempistiche che il budget investito su di esso. Con questo criterio di partenza, classifichiamo in ordine: Magento: è una piattaforma e-commerce in CMS (Content Management System), ovvero un sistema di gestione dei contenuti ed è adatta alle aziende, ben strutturate, che posseggono un brand forte per investire e conoscono bene le potenzialità dei loro prodotti. Ha un TTM alto. Prestashop: piattaforma in CMS con un TTM medio e un budget medio/alto. Lo utilizzano maggiormente le aziende strutturate ma che non sono ancora sicuri di una buona resa del loro e-commerce. WooCommerce: è la piattaforma e-commerce di WordPress. Ha un TTM medio/basso (dai 2000 ai 20.000 euro) che varia in base all’utilizzo. In larga scala se ne servono le aziende/brand che hanno necessità di testare la propria offerta sul web. Shopify: non è un CMS ma bensì un SaaS (Software as a Service), ovvero una piattaforma web che ha specifiche caratteristiche e risponde ai bisogni di un settore avendo già tutto pronto per l’utilizzo. Ha infatti un TTM basso (dai 400 euro in sù) e offre un canone mensile da pagare per usufruire del servizio. Al di là della piattaforma scelta per costruire il proprio e-commerce, ciò che conta è la strategia di vendita che adotteremo al suo interno. Già, perché non basta caricare dei prodotti e fare una buona pagina di presentazione con il relativo menù per creare un negozio online ma – così come accade con la creazione di un sito web– bisogna effettuare prima una ricerca di mercato per studiare quelli che sono i nostri concorrenti, sapere quanto è alta la domanda rispetto alla nostra tipologia di prodotto/servizio, scegliere il nostro target e di conseguenza scoprire quali tecniche utilizzare per arrivare dritti ai bisogni del nostro consumatore ideale. A differenza di un sito web che fa da vetrina a ciò che avete da offrire, aprire un sito e-commerce significa avere necessariamente un carrello dove vi si inseriscono i prodotti e una modalità di pagamento: i due elementi caratterizzanti e di differenziazione principali che innescano l’azione del consumatore nell’acquisto. Ma è importante sapere che a seconda dell’offerta che proponiamo, si suddividono diverse tipologie di e-commerce: Retail (vendita di prodotti appartenenti a brand di terze parti) Brandend (prodotti del nostro personal brand) Servizi Servizi in abbonamento Marketplace (prodotti cui la vendita è gestita dal sito, es. Amazon, ma i venditori sono venditori terzi) Marketplace di servizi (es. Udemy) Chi c’è dietro un sito e-commerce? Tra le figure professionali che troviamo dietro la progettazione e l’implementazione di un sito e-commerce vi troviamo: Project Manager: colui che si occupa della gestione delle risorse messe in campo per il nostro progetto e-commerce. E-commerce manager: continua il lavoro iniziato dal Project Manager. E’ responsabile dei risultati del progetto poiché ne coordina tutte le altre fasi. Web Marketing Manager: è a capo del reparto marketing per e-commerce. Ha quindi competenze di digital marketing, SEO, SEM e di Inboud Marketing per mettere in atto le giuste strategie di vendita per e-commerce. Sviluppatore e-commerce: non tutte le piattaforme prima elencate possono soddisfare appieno le esigenze per strutturare un sito e-commerce. Quando è così, infatti, quando si ha bisogno di un sito più funzionale e performante, è qui che entrerà in azione il programmatore e-commerce che svilupperà la grafica e la struttura del nostro sito con un linguaggio di programmazione apposito. In questo caso il fai-da-te è sconsigliato, sarebbe quindi meglio rivolgersi a dei professionisti. Seo Specialist: è colui che cura i contenuti per ottimizzare il sito e-commerce sull’indicizzazione del browser di ricerca. In poche parole aiuta a rendere visibile il sito tra i primi risultati di ricerca sul web e rendere l’esperienza di navigazione più fruibile e scorrevole possibile. Sem Specialist: se il SEO è colui che aiuta l’indicizzazione organica del sito e-commerce, il SEM lo fa pagandone un prezzo. Crea quindi annunci sponsorizzati pubblicati sulla serp di Google, ma anche tramite banner Display. Email Marketing Specialist: attraverso un funnel di vendita attua delle strategie di email marketing per accompagnare l’utente dalla fase di Awareness a quella di Convertion (dalla conoscenza iniziale del brand alla conversione vera e propria in acquisto). Da queste figure professionali si traspare la sensazione che forse aprire un e-commerce non è proprio un gioco da ragazzi. Oggi sono tanti gli strumenti disponibili per il fai-da-te ma ciò che distingue un sito da un altro è appunto la professionalità e la strategia con la quale questo viene creato. Aprire un e-commerce di qualità è sinonimo di successo Descritto ciò che potrebbe essere un e-commerce, adesso ti starai senz’altro chiedendo se ne varrà la pena investire in questo strumento o meno. Senza ombra di dubbio ci va di risponderti che dipende dal tipo di attività e dal tipo di prodotto/servizio che offri. Non a tutti è consigliato aprire un e-commerce, anzi, per alcune attività a volte è addirittura sconsigliato. Per tale ragione bisognerebbe rifletterci bene, perché non sempre aprire un negozio online porterà dei vantaggi. Parlarne con un professionista è sicuramente la scelta giusta per poter decidere insieme il da farsi, analizzando tutti quelli che sono i fattori da tenere in considerazione. La stessa regola che vale poi per i siti vetrina (e di cui vi abbiamo già parlato in un nostro precedente articolo intitolato “come aprire un sito web”) vale anche per chi decide di aprire un sito e-commerce: se non è funzionale, meglio non averlo affatto. Un sito di qualità, infatti, gioverebbe soprattutto sull’immagine aziendale. Al contrario, invece, se un sito ha molti errori, anomalie di vario tipo, allora questo farebbe da “cattiva pubblicità” all’intera azienda sino a diventare un elemento negativo. Per costruire un e-commerce di successo, quindi, vi consigliamo fortemente di seguire tutti questi importanti passaggi: analisi del mercato e della concorrenza posizione del brand differenziazione dell’offerta accurata progettazione del catalogo rendere evidenti i punti di forza mettere in atto delle strategie di marketing mirate migliorare il servizio migliorando l’interazione con l’utente testare il sito e-commerce una e più volte quando sarà pronto aggiornare costantemente l’offerta ai bisogni del consumatore Se ciò che costruirai rispetterà tutti questi requisiti, utili per aprire un sito di vendita online, allora saranno alte le opportunità e la possibilità che tu possa davvero spiccare il volo con la tua attività e di conseguenza avere un successo sia in termini di brand che di vendite.